Nuove forme di regia

Da sempre, l’oratorio assume il compito di lasciarsi mettere in discussione dalle urgenze e dai bisogni del proprio tempo. Ma questi sono inevitabilmente collegati anche alle sue prospettive future: quale volto esso sarà chiamato ad assumere domani? E quale forma di regia – coerente con il Vangelo che la Chiesa annuncia – potrà supportare questo strumento pastorale della comunità cristiana tutta?

Nel mese di settembre 2019 sono state ascoltate 29 realtà attraverso questionari quantitativi e interviste qualitative, debitamente registrate e trascritte. Questo materiale è stato consegnato a persone esperte e competenti negli ambiti della pastorale (don Paolo Carrara – Diocesi di Bergamo), della pedagogia (dott. Silvio Premoli e dott. Mattia Lamberti – Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano), del diritto canonico (don Marco Nogara – Diocesi di Como) e civile (dott. Bucelli Andrea – Università degli Studi di Firenze), perché potesse essere studiato e riconsegnato in forma di fondamenta teoriche, prospettive operative e relative condizioni di fattibilità.
A partire dalla ricerca e dal lavoro quotidiano, ODL è consapevole che il tema della “regia” si collega ad altre questioni concrete e contingenti, come i destinatari e i contesti sociali per i quali si opera, ma anche profonde e identitarie, come il modello di Chiesa “conciliare” che, ora come ora, non può più essere rinviato. E in questo punto serve essere “esigenti, severi”, come recentemente ci ha invitato ad essere Papa Francesco (Discorso ai partecipanti all’incontro promosso dall’Ufficio Catechistico Nazionale della CEI, 30 gennaio 2021).
A tal proposito, la consegna e la condivisione della ricerca non saranno da intendere come punto di arrivo, anzi semmai come provocazione e stimolo per un lavoro ecclesiale e pastorale, capace di ascoltare la realtà e accompagnare oratori e territori verso l’oratorio e la Chiesa di domani.